This Spring Summer 2020 Guo Pei shows in his new collection the magic of the eastern world with their ancient rituals so much worshipped and loved, where the luxury and fashion vision is a question of progress and not a product.
The designer made a perfect synthesis between experimentation and tradition,in order to launch an exclusive line so different from any other creations from all the other couturiers.
This collection ” Himalaya” inspired to “the roof of the planet”, which is been influencing religions,legends and philosophers with its mistic power, has the origins of the name from Sanskrit,which means “the snow house”.
The mountain as the closest place to the sky,it’s a powerful symbol of spiritual enhanced elevation and the cults through all times made it theirs,sanctifying those hights at their disposal: the Hebrew Sinai,the Greek Olympus,the Christian Golgota,the Taoist Taishan; all those are nothing less than poor hills in front of the Himalaya, where the blast among their mountains generate the Buddha.
Here at this heights, in the Snow House,reigns the one,the iced muse which creates eternal winters.
Those clothes with intense charme, full of pathos and immense beauty are so enchanting and performing in different shapes same as the snow that covers every thing with its candid veil but it can also hide when becoming a storm; flake by flake to start with,then changing as it seems like it wants to erase the all landscape, may be with the purpose to design a completely new one, making a point of discussion any reference point.
Per questa primavera estate 2020 Guo Pei porta dentro di se tutta la magia del mondo orientale e quello degli antichi rituali cosi amati e rispettati, dove la visione della moda e del lusso è una questione di processo e mai di prodotto.
Ha fatto della sperimentazione e della tradizione la sintesi perfetta per creare una alta moda esclusiva le cui creazioni non possono esser confuse con quelle di nessun altro couturier al mondo.
Questa collezione, Himalaya, si ispira al “Il tetto del mondo” che ha influenzato religioni, leggende e filosofie e alla sua potenza mistica, il cui nome, di origine sanscrita, significa “casa della neve”
La montagna, quale luogo di avvicinamento al cielo, è per sua natura un potente simbolo di innalzamento spirituale, e le religioni di ogni tempo e luogo se ne sono appropriate, santificando le vette che avevano a disposizione: il Sinai ebraico, l’Olimpo greco, il Golgota cristiano, il Taishan taoista… Tutte queste alture non paiono però che povere colline di fronte alle cime dello Himalaya dove lo scontro tra le montagne generò Buddha.
Qui, su queste alture nella “casa della neve” regna colei che avvolge nel gelo per creare inverni eterni.
Abiti dal fascino intenso, pieni di pathos e immensa bellezza di un incanto che tutto trasforma, come la neve che ricopre ogni cosa con il suo delicato candore, ma anche nasconde quando si trasforma in bufera, fiocco dopo fiocco, dapprima cambia e, infine, sembra quasi voler cancellare del tutto il paesaggio, forse per disegnarne uno del tutto nuovo, mettendo così in discussione ogni nostro punto di riferimento.