In occasione della Milano Fashion Week che apre i battenti domani martedì 23 febbraio, lo stilista Gilberto Calzolari ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà nei confronti della situazione che stanno vivendo i teatri in Italia, e in generale i luoghi di cultura. Perché, se questa sera 22 febbraio l’iniziativa “Facciamo luce sul teatro” illuminerà come per magia i teatri di Milano per una notte, l’attenzione deve restare alta anche nei prossimi giorni. Non a caso, la nuova collezione FW 2021-22 di Gilberto Calzolari si intitola “At This Stage”. Il titolo ha un doppio significato. Da un lato quello letterale. “At This Stage” significa infatti “Presso questo palcoscenico” (presso, non sopra, per porre attenzione anche alle platee, oggi purtroppo vuote). Proprio per questo motivo, il video della collezione è stato interamente girato all’interno del Teatro Franco Parenti di Milano, per gentile concessione della direttrice artistica Andrée Ruth Shammah. Ha dichiarato Calzolari: “La scelta della location non è assolutamente casuale: teatri, cinema, musei e luoghi di cultura sono chiusi da troppo tempo. Ne abbiamo bisogno come l’aria per respirare. Con tutte le misure di sicurezza necessarie, chiediamo a gran voce che vengano riaperti il prima possibile!” Ma il titolo della collezione ha anche un’altra lettura, quella più comune. “At This Stage” significa infatti “A questo punto”. una riflessione su questo momento – dove siamo e dove vogliamo andare – in un periodo che ha costretto tutto noi a riflettere e a tornare alle basi, all’essenza. Proprio per questo motivo, Calzolari ha voluto concentrarsi sul suo DNA, e riscrivere il suo alfabeto colorato e vibrante all’insegna della sostenibilità e di una ritrovata femminilità: una collezione confortevole e giocosa che, senza mai rinunciare all’eleganza, rivelasse una disinvoltura sensuale nell’assemblare i vari capi. “Ho sempre posto l’accento sui contrasti, li trovo interessanti e vitali, e soprattutto, riflettono le contraddizioni della nostra esistenza. Così, in questa collezione ho voluto far collidere sobrietà ed eccentricità, rigore e scatti di follia, un po’ come sono le nostre vite in questo periodo. Volevo trasmettere un romanticismo malinconico verso ciò che non sarà più, ma anche una sensazione di ribellione e di energia, di voglia di reagire e di fare, verso un futuro libero da tutte le costrizioni del momento.” Un invito quindi alla speranza e a guardare al futuro in maniera consapevole. Un futuro che deve ripartire proprio dai luoghi d’arte e di cultura, che rappresentano il meglio che questo Paese ha donato al mondo. Un motivo di grande orgoglio che non va dato per scontato e che va difeso e tutelato, proprio come il made in Italy. |
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