Il progetto Dark Celebration si presenta come un intervento a metà tra il fashion show e la performance studiato per raccontare in maniera traslata la genesi, le ispirazioni e le riflessioni che hanno portato a determinare i precisi connotati di 12 look che costituiscono i primi esemplari della nuova collezione Haute Couture SS2020. La passerella è un mezzo per narrare il tempo passato, predilige caratteristiche irregolari, e effetti visivi estremi. Lo spettacolo messo in scena ha un effetto teatrale e coinvolgente. Le modelle compiono alcune movenze (apparentemente casuali) per enfatizzare gli abiti che stanno indossando e renderli dinamici. Esprimo sensualità sebbene indossino giacche dai tagli rigorosi.
Sylvio Giardina
Sylvio Giardina è nato a Parigi ma le sue origini sono siciliane. Dopo aver completato gli studi presso l’Accademia di Costume e di Moda di Roma inizia a lavorare presso la maison Fernanda Gattinoni dove, accanto alla grande couturier, apprende le fasi della progettazione e della realizzazione di una collezione Haute Couture. È stato uno dei fondatori del marchio Grimaldi Giardina e dopo 12 anni ha iniziato una nuova avventura con il brand “Sylvio Giardina”. Valori fondanti del suo saper fare sono la sartorialità, la tradizione, l’innovazione abbinati ad una continua ricerca e ad una poliedrica sperimentazione. Una strategia basata sulla complementarietà di elementi eterogenei: esclusività e portabilità, tagli virtuosi e costruzioni geometriche, texture preziose e dettagli minuziosi celebrano la silhouette femminile in chiave sartorial-chic, sia nel caso di creazioni di alta moda che nel caso del prêt a porter, dando vita a prodotti demi-couture. Il processo di ricerca che accompagna Sylvio Giardina nello sviluppo delle proprie collezioni è sempre parallelamente affiancato dalla concezione di un lavoro installativo attraverso il quale lo stilista esprime la controparte artistica che sottende intimamente la fase creativa della progettazione, quindi le ispirazioni e le visioni che muovono ogni suo nuovo progetto. Si tratta di una qualità propria della sua ascensione verso l’arte. Una consuetudine imprescindibile che ha trovato espressione, ad esempio, nei progetti multimediali “Crochet de Lunèville – Studio in fugato per otto ricamatrici e telaio amplificato” presentato a Roma nel 2011 e “Narrative Bodies” concepito per la Paris Fashion Week 2014. Il fine è quello di offrire allo spettatore la possibilità di approcciare differentemente e in maniera più approfondita non soltanto il suo personale vocabolario espressivo ma in generale l’universo dell’Alta Moda, e rendere idealmente accessibile la dimensione conclusa e sacrale dell’atelier. Attraverso un momento espositivo a se stante, che tendenzialmente predilige formati linguistici dinamici ed interattivi, come la performance o il tableaux vivant, Giardina racconta i precetti fondanti e le linee guida del proprio lavoro di stilista, presentandoli sotto altra spoglia e da una prospettiva totalmente ribaltata, trasponendo cioè su una piattaforma aperta e condivisa l’eccellenza delle peculiarità tecniche e manufattoriali di cui si avvale e di cui costantemente tende a forzare i limiti, giungendo a sperimentare nei suoi abiti lavorazioni sempre più virtuose, tratto caratteriale che da sempre contraddistingue il talentuoso approccio del designer alla moda.